Smart working prorogato fino al 31 Agosto 2022 nel settore privato

Smart working semplificato, cosa cambia il Decreto legge 24/2022 che proroga lo smart working anche senza accordi individuali tra datore e lavoratore

Smart working prorogato fino al 31 Agosto ecco cosa cambia il Il Decreto legge 24/2022 anche senza accordi individuali tra datore e lavoratore

Il 31 Marzo 2022 è terminato lo stato di emergenza Covid-19. Ma proviamo a fare chiarezza per quanto riguarda lo Smart working. Se due anni fa, questa modalità di lavoro era per molte imprese italiane una soluzione “emergenziale”, adesso è percepita come una normale pratica lavorativa. Tornare indietro sarebbe anacronistico e soprattutto le imprese rischierebbero di perdere i propri collaboratori. Si, perché adesso lo smart working non è più una necessità dovuta all’emergenza sanitaria, piuttosto rappresenta un’opportunità di lavoro flessibile. E senza questa opportunità, molti dipendenti sono disposti a cercare un’altra occupazione.

Il 31 Marzo 2022 è terminato lo stato di emergenza Covid-19. Ma proviamo a fare chiarezza per quanto riguarda lo Smart working

Se due anni fa, questa modalità di lavoro era per molte imprese italiane una soluzione “emergenziale”, adesso è percepita come una normale pratica lavorativa. Tornare indietro sarebbe anacronistico e soprattutto le imprese rischierebbero di perdere i propri collaboratori. Si, perché adesso lo smart working non è più una necessità dovuta all’emergenza sanitaria, piuttosto rappresenta un’opportunità di lavoro flessibile. E senza questa opportunità, molti dipendenti sono disposti a cercare un’altra occupazione.

Non è un caso che, nonostante la fine dello stato di emergenza, lo smart working sia stato prorogato nel settore privato fino al 31 Agosto 2022. Questo vuol dire che non c’è nessun obbligo di stipulare un accordo individuale tra datore e lavoratore. I contratti individuali saranno rivisti dopo il 31 Agosto al fine di regolamentare lo smart working.

Inoltre, gli emendamenti del Decreto legge 24/2022, prevedono il diritto al lavoro flessibile per i genitori che hanno figli con fragilità, per tutti i soggetti fragili e per determinate categorie di fragili.

Si tratta di soggetti vulnerabili (in possesso di una certificazione rilasciata dalle istituzioni sanitarie) che non hanno la possibilità di svolgere le proprie mansioni in totale sicurezza. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ha espresso profonda soddisfazione per questo emendamento che garantisce la tutela dei lavoratori fragili. Ha infatti dichiarato:

“La misura, fortemente sostenuta dal ministro Speranza, che ringrazio per la grande disponibilità e sensibilità, non sarebbe stata possibile senza le risorse stanziate dal ministro della Salute”

Nel settore pubblico, invece, lo Smart working semplificato è terminato il 31 Marzo 2022

Per cui, nelle pubbliche amministrazioni, è possibile adottare la modalità di lavoro flessibile solo se regolamentato da accordi individuali. Attenzione però, i lavoratori fragili del pubblico impiego, possono usufruire dello smart working semplificato fino al 30 Giugno.

La questione ora è un’altra, ovvero capire come mai molte organizzazioni rimandano la disciplina dello smart working. Perché molte imprese non sanno ancora in che modo agire, che contratti stipulare? Il lavoro flessibile in America esiste da anni, in Italia è arrivato solo a causa dell’emergenza pandemica. Questo dovrebbe bastare a far capire ai datori che lavorare in modo agile vuol dire favorire un maggiore equilibrio tra vita privata e vita lavorativa. Non si può pensare di gestire un’organizzazione in modo tradizionale, avendo i collaboratori sempre sotto i propri occhi.

Le persone hanno bisogno di flessibilità, di fiducia, di responsabilità

Soprattutto in quest’era digitale, le attività lavorative avvengono sempre più in modo delocalizzato. Svolgere una professione, oggi, vuol dire anche e soprattutto poter godere di una dimensione a-spaziale e a-temporale. Il ragionamento è: “Non importa dove lavoro, né quanto lavoro, piuttosto conta se raggiungo risultati soddisfacenti”.

Ecco, questo significa lavora in maniera flessibile

Non sentirsi sotto pressione, non essere costretti a dover stare ore intere in ufficio. Che non equivale a condannare la presenza in sede, semplicemente equivale a contemplare un’alternativa al lavoro in presenza. Corrisponde ad avere più tempo libero per sé, per gestire i propri impegni.

Dunque, ci auguriamo tutti che, una volta terminata l’ennesima proroga dello smart working, quest’ultimo possa essere finalmente disciplinato dagli accordi individuali di lavoro. Basta alibi. I welfare aziendali, le policy delle imprese vanno rivisti, svecchiati e riorganizzati sulla scia delle nuove prospettive.

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